giovedì 29 agosto 2013

DRAUPNIR - NORDLAND




















Avete mai ascoltato "Dauði Baldrs" di Burzum, storico album registrato in una fredda cella norvegese a seguito dell’ uccisione di Dead (Mayhem), suonato con una tastiera probabilmente non molto diversa da quella del vostro cuginetto di tre anni? L’assenza di mezzi è per l’artista emergente al contempo una sfida ed un trampolino per testare la sua bravura, costringendolo ad arrangiamenti continui e dolorose limature. Si può dire che il vecchio Varg, che ora raccoglie fondi per intentare una causa contro la polizia francese, si trovasse sì in una situazione peculiare, ma in sostanza non molto diversa da quella di ogni singolo artista fino a quelli che recensiamo; magari non sempre dietro le sbarre, ma di sicuro ben lontani dagli studi di registrazione degli Iron Maiden. Decontestualizziamo ora il tutto, riportando il Conte ai tempi in cui era solo il giovane Kristian Larrsøn Vikernes (ironia della sorte, si chiamava proprio così), che pronto a sfondare nel mondo della musica si getta sulla tastiera, e dalla mattina alla sera ha già composto l’album in questione. Il risultato si può definire in una sola parola: inflazionato. Quella che oggi è vista come una delle più grandi opere della storia dell’ Ambient si troverebbe a competere non con una cerchia limitata di rarità, ma con l’intero mercato discografico mondiale e probabilmente ne uscirebbe sconfitta. E qui nasce la seconda sfida: emergere. Un altro dei tre gradini per raggiungere il successo. Il problema con cui tutti gli artisti prima o poi si scontrano, specie se riluttanti a X Factor o qualsiasi altra trasmissione dal presunto carattere musicale. Probabilmente la strada sarebbe stata ancora più ardua per il personaggio più macabro della scena Metal norvegese, se tale non fosse stato; come le avanguardie di centinaia di artisti oggi, nemmeno le sue sarebbero state apprezzate, e si sarebbe ritrovato dopo anni di frustrazioni e insuccessi con il proverbiale pugno di mosche (ciò naturalmente non vuole essere un incitamento alla strage per il nostro Draupnir!). Per emergere servono creatività, costanza, impegno e preparazione tecnica, tutte qualità che non riesco a trovare nella giusta misura all’ interno dell’album in questione. Quello che potrebbe essere un ottimo lavoro, se eseguito con più strumenti o altrimenti arrangiato secondo precisi criteri, suonato con l’ausilio di una sola tastiera si riduce ad una composizione mediocre e monotona. È impossibile cucinare capolavori disponendo di ingredienti scadenti. E allora dove sta l’abilità? L’abilità, come precedentemente detto, è la capacità di trovare vie alternative, scorciatoie, per bypassare la scarsità di mezzi, infrangere le regole, colmare i buchi con la tecnica, riscrivendo se necessario più e più volte ogni singolo pezzo senza darsi pace. Senza di questo, l’opera è destinata ad appassire ancora prima da arrivare alle nostre orecchie.
PS: il terzo gradino è la capacità di restare a galla ed innovarsi, ma non credo che per ora ce ne sia il bisogno…

VOTO: 2/10
-Mørke-



Ascolto: http://obscuredungeonrecords.bandcamp.com/album/nordland

0 commenti:

Posta un commento