sabato 21 settembre 2013

NEVRASTENA - IL RISVEGLIO






















Una sensazione di sorpresa mi assale sentendo l’intro della prima  ed omonima traccia “Il risveglio”. Sembra un album diverso dal solito, almeno questa è la sensazione iniziale. Una voce melodica ne dà facilmente la conferma, e ascoltando il ritornello si può tranquillamente dire che le premesse per un capolavoro ci sono e si fanno sentire, ma andiamo avanti senza pregiudizi. Le chitarre distorte dai riff lenti e incisivi danno inizio al secondo brano, “La scelta”: la voce si mantiene pacata fino a quando non esplode con immensa carica nel ritornello, rendendo il brano piuttosto gradevole. La tranquillità che prevale nell' introduzione di “Sento” dà l’impressione di un energia pronta ad esplodere nel ritornello, come avviene spesso, ma non è così. Vi saranno brevi momenti più carichi e incisivi, ma nulla di più. L’ascolto diviene subito interessante sin dai primi secondi di “In un mare Opaco”: il brano è godibile, melodico e aumenta sempre intensità, un passo avanti rispetto alla traccia precedente. “Povertà” si rivela alquanto particolare, in quanto presenta un ritmo irregolare e la voce interviene solo dopo i due minuti di inizio strumentale. Un fattore che sorprende è la presenza inaspettata della strumentale di circa un minuto “Pachamama”, in grado di diffondere una sensazione di tranquillità grazie all’ottimo utilizzo delle chitarre. Ora è arrivato il momento di un inno alla natura e al pianeta che ci ospita attraverso la traccia “Madre Terra”, una delle migliori dell’album. Interessante è il lavoro della batteria, che inizialmente sembra proporre un ritmo tribale: sicuramente impeccabile! Non meno importante è però “Implacabile”, uno dei brani più pesanti del lavoro che rispecchia al meglio le sonorità Hard Rock, oltre che a quelle Alternative. Un plauso all’ottima performance vocale decisamente all’altezza e ai riff di chitarra ben strutturati e contorti; Lo schema “strofe pacate-ritornello energico” viene riproposto nella seguente “Non pensare”, che merita comunque un ascolto, per poi proseguire con “Bagliori di luce”. Ancora una volta il lavoro svolto alle chitarre merita di essere esaltato in quanto crea un’ atmosfera del tutto particolare. Terminiamo infine con “2012”, a cui spetta il titolo di brano migliore dell’album grazie alle sue sonorità talvolta “sinistre”. Non poteva esserci un modo migliore per concludere il lavoro. Sicuramente i Nevrastena meritano un posto rilevante nell’ambito dell’underground italiano. Hanno proposto un lavoro valido, che però avrebbe bisogno di più momenti in cui la furia e l’energia si fanno sentire. Serve ancora una “scintilla” che faccia innamorare l’ascoltatore per raggiungere ottimi risultati.

VOTO: 7/10
-MasteEvil-



Ascolto: http://www.youtube.com/watch?v=W0-PDm97-3M
Facebook: 
https://www.facebook.com/Nevrastena

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