lunedì 6 gennaio 2014

INTERVISTA AGLI ELDRITCH (TERENCE HOLLER)


Salve, signor Holler, e benvenuto su Sadik Underground Review. Ha passato delle belle vacanze?

(Terence): Ciao! Grazie a voi! Le vacanze sono state come sempre all’insegna del buon cibo, abbondante direi! Ma abbiamo pure lavorato con la band per lo show acustico (primo in assoluto!) del 4 Gennaio… Quindi la parola vacanza è sempre un po’ esagerata per noi artisti!

Alcuni dicono che gli Eldtrich siano apprezzati più all'esterno che in Italia. Se ha sentito queste voci come la pensa a riguardo? Si sente di appartenere più ad una band italiana o ad una band estera?

(Terence): Beh, devo ammettere che siamo apprezzati molto all’estero perché il nostro sound è internazionale, poi la mia pronuncia è perfettamente americana in quanto cittadino USA, nato e cresciuto a New York. Ma non è solo questo. Lo stile dei pezzi è molto più americano che europeo... Abbiamo influenze del Thrash e Hard Rock made in USA… Noi ci sentiamo una band internazionale, né italiana, né straniera, ma totale… Noi facciamo musica come ci piace e viviamo in Italia, ma siamo allineati col resto del mondo musicale mondiale… Sul pubblico italiano non mi esprimo, rischierei di essere frainteso o peggio ancora offeso! Diciamo che qui siamo un po esterofili e scettici sulle bands italiche…

Parlando sempre di Italia, cosa ne pensa dell'attuale panorama musicale (Metal e non) italiano?

(Terence): Non vorrei sembrare pessimista, ma è davvero uno schifo! Abbiamo tutti davanti agli occhi cosa succede e come funziona il music-business e show-business in generale... Talent shows vari, tv spazzatura, locali che prediligono cover bands perché portano 4 persone in più, distruggendo tutto l’underground italiano… Gruppi buoni che oramai si sbattono per le briciole, mentre magari un manipolo di cazzoni usciti da qualche talent riempie i palasport… Boh, uno schifo totale, e non se ne vede l’uscita… Vedere gruppi storici italiani suonare davanti a poche persone fa pensare… Noi e i soliti noti nomi del panorama italiano ci salviamo proprio grazie all’estero!

Avete quasi ultimato le registrazioni del vostro nuovo album, "Tasting the Tears"; come vi sentite ad aver raggiunto il traguardo del nono album? Deve essere senza dubbio una grande soddisfazione per voi essere arrivati fino a qui.

(Terence): Disco terminato, mixato e masterizzato! Il 17 Febbraio uscirà in Europa, e dal 18 in tutto il mondo! Siamo eccitati come ai tempi del primo (1995). Per noi ogni disco è come un figlio, una nuova nascita... Non avrei mai pensato tanti anni fa di fare così tanti album, tanti concerti in tutto il mondo e di poter conoscere e dividere il palcoscenico con quasi tutti i big della musica Rock/Meta! Eugene ed io abbiamo formato la band verso fine dell’anno '90 ed inizio '91, quindi 23 anni fa in un piccolo paesino di mare a sud di Livorno, a Rosignano Marittimo, e non potevamo certo immaginare tutto questo! Per carità, non siamo mai diventati delle superstar, ma devo ammettere che ci conoscono in moltissimi ed in ogni angolo del mondo abbiamo il nostro buon numero di fans! Poi comunque, io dico sempre che una canzone è eterna, ed è vero, perché la si potrà ascoltare per sempre anche tra 100 anni! Quindi siamo fieri di aver lasciato un segno indelebile! Inoltre, siamo su varie enciclopedie musicali uscite negli ultimi 20 anni, quindi a parte i soldi abbiamo avuto tutto!
  
Riguardo all'album (premetto di essere un vostro discreto fan, ma di non essere mai riuscito ad ascoltare completamente la vostra discografia) ho sentito la traccia d'anteprima che avete rilasciato e non è affatto male. Quello che mi chiedo è: con questo lavoro avrete intenzione di continuare sulla strada di "Blackenday", oppure di ritornare ai tempi di "Headquake" e di "El Niño"?

(Terence): Secondo me questo disco ha una vena malinconica e dark più marcata di ogni altro disco nostro. Ha molto dei nostri primi lavori e molto anche dei nostri ultimi… Noi componiamo senza pensare troppo al passato, in quanto irripetibile per vari motivi… Scriviamo in base all’umore del momento, seguendo l’intuito. Certo, essendo una band tecnica dobbiamo cercare di mantenere una certa linea distintiva che abbiamo sempre avuto sin dai primi dischi. Questo album suona quindi Heavy, Hard Rock, Thrash, Dark, Progressive e malinconico/melodico, il tutto molto compatto e senza troppi fronzoli o parti “in più”… Secondo il mio modesto parere, è un grandissimo disco! Vedremo se ho ragione…


Parlando invece dal punto di vista lirico, avete cambiato qualcosa oppure avete deciso di trattare le stesse tematiche degli album precedenti anche in quest'album?

(Terence): Per la prima volta, ho scritto dei testi sull’amore! Amore in generale e non solo uomo-donna. Quindi rapporti di amicizia, da genitore a figli, e per forza di cose tra amanti più o meno corrisposti, con sogni, speranze e riflessioni sul tema appunto, dell’amore... Sto attraversando un momento particolare e ricco di emozioni, ed inevitabilmente si ripercuote sulle melodie e sulle parole... Devo ammettere che ne guadagna l’atmosfera ed il pathos generale dell’intero disco… Sono l’unico single della band e chi capirà i testi capirà anche come la vedo io... Sono una persona solitaria e non è facile farmi innamorare, anzi, purtroppo è raro! Chi mi conosce lo sa quanto sono “arido”, e questa cosa non mi fa né onore né piacere. Mi sembrava una buona idea dire la mia, tutto qua… Quindi non aspettatevi testi tipo: “I love you and you love me!”... Il disco è tutto un po' depressivo come attitudine... Qualcosa però sta cambiando... Stop. Ritengo sia sempre meglio scrivere emozioni vere che inventarsi storie con la fantasia…

Nel vostro sound si posso sentire varie influenze, come Fates Warning e Queensryche... Quali sono state, a suo parere, le band che hanno più di tutte influenzato la vostra musica?

Le hai dette! Oltre a sopracitati ci metterei Metallica, Annihilator, Dokken, Nevermore, Bon Jovi, HIM, Katatonia, Machine Head, Iron Maiden ed altri... Siamo una band con moltissime sfaccettature, e tanti gruppi ci hanno insegnato qualcosa... Eugene è un grande compositore e con l’aiuto anche di Rudj e Gabriele, hanno sviluppato delle musiche e atmosfere molto variegate ma molto unite tra loro… Gli Eldritch suonano Eldritch, questo posso dirlo, ahah!

Dopo l'uscita dell'album avete già programmato dove e quando suonare? E avete anche altri progetti per il futuro degli Eldtrich?

La Scarlet Records e noi programmeremo senz’altro delle date per promuovere il disco, e speriamo tanto di toccare più posti possibili! I concerti sono una delle poche soddisfazioni rimaste nel music-business, visto l’enorme calo generale delle vendite dei dischi. Abbiamo preparato anche un set acustico che potremmo fare nei piccoli clubs… Insomma, faremo il massimo delle nostre possibilità, come sempre, anche se difficile…

Benissimo, grazie per l'intervista. In bocca al lupo con le registrazioni e spero vivamente che veniate a suonare a Roma nei prossimi tempi, così il sottoscritto riuscirà a vedervi dal vivo, ahah!

Grazie tante a te! Guarda, Roma è senza dubbio una città in cui verremo a suonare! Almeno, ci proveremo, perché non dipende solo da noi… Non suonare in una delle città più belle del mondo sarebbe un crimine! Ti vogliamo sotto il palco! A presto quindi…

Intervista a cura di -ULTHAR-


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